Skip to main content

In questo numero

Questo fascicolo di Verifiche si apre con un Editoriale che dà conto dell’aperitivo multietnico organizzato l’11 dicembre 2009 negli spazi della scuola media di Viganello. La sede scolastica è frequentata da circa 450 allievi di 60 diverse nazionalità. Attraverso la condivisione di cibi, gli organizzatori hanno voluto avvicinare culture diverse, in tempi in cui diffidenza ed esclusione, come mostra l’esito della recente iniziativa contro i minareti, paiono divenire un’inquietante regola.

Verifiche_2010_01Le graffianti annotazioni di Old Bert sono seguite da una riflessione di Roberto Salek sui manifesti creazionisti di cui è stato tappezzato il Cantone. Alessandro Frigeri informa dei tentativi di avviare un coordinamento dei docenti ticinesi e Giacomo Viviani svolge alcune considerazioni relative alla formazione professionale.Di politiche giovanili scrive Andrea Gianinazzi prendendo lo spunto da un passo de I ragazzi della via Paal.

Il filosofo Remo Bodei si occupa del tema dell’emergenza, termine divenuto parecchio inflazionato, e Rosario Antonio Rizzo rievoca nella rubrica sud-nord centodieci anni di socialismo ticinese. Al quesito se esiste un “bernoccolo” della matematica, tenta di rispondere Euclide.

Il tappo di champagne è il nuovo racconto offertoci da Elisabetta Acomanni; la mostra Sposare allestita negli spazi di Casa Croci a Mendrisio è segnalata da Rosario Talarico e Ivano Fosanelli recensisce il volume di Claudio Ferrata La fabbricazione del paesaggio.

Il fascicolo si chiude con la rassegna letteraria di Ignazio Gagliano, dedicata a L’affare Kurilov di Irène Némirovsky e con l’ultima di una serie di interviste a partigiani raccolte da Massimo Delorenzi.

In coda un ricordo affettuoso di Danilo Baratti a Elio Canevascini, scomparso di recente; la sua testimonianza come volontario nella guerra di Spagna e tra i partigiani di Tito è stata pubblicata anche sulla nostra rivista.