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Verifiche N.4, 2022 - «40% in meno in 15 anni. Il salasso pensionistico» - Editoriale

Flash mob, performances e manifestazioni in tante sedi scolastiche; bandiere, discorsi e musica in una fredda sera in piazza della Foca. Il palazzo delle Orsoline, dove sono in corso i lavori parlamentari, viene recintato con una rete da cantiere: un simbolico e pacifico assedio per fare pressione sul mondo politico.

«40% in meno in 15 anni. Il salasso pensionistico»

OCosì lo scorso 14 dicembre un migliaio di persone hanno ribadito, dopo la prima mobilitazione di settembre, il proprio dissenso contro il prospettato taglio delle prestazioni pensionistiche dei dipendenti statali. Un autunno caldo che preannuncia altre forme di lotta e di resistenza. Un taglio del 20%, che si aggiunge a uno precedente di altrettanta entità. E lo slogan lanciato dall’Erredipi (Rete per la difesa delle pensioni) è: - 40% in 15 anni. Ma l a g iornata è s tata a nche c aratterizzata dalla reazione indignata alla notizia che due docenti attivi nel gruppo di coordinamento sono stati messi sotto inchiesta amministrativa per aver usato in “modo improprio” la posta elettronica del Cantone.

“Improprio” significa che hanno fatto riferimento all’indirizzario per diffondere informazioni ai colleghi su quanto l’Erredipi sta organizzando nella mobilitazione per difendere dei sacrosanti diritti. Fortunatamente non sono mancate reazioni solidali in Gran Consiglio, come quella del deputato Giorgio Fonio che ha definito vergognosa quell’inchiesta disciplinare “che non fa bene all’immagine dello Stato ma fa male alle istituzioni”. La redazione di Verifiche condivide senza esitazioni la lotta dei dipendenti pubblici e condanna a sua volta questa misura draconiana, dal sapore intimidatorio.

Le reazioni contro la prevista riduzione del tasso di conversione della cassa di previdenza cantonale è tema di approfondimento di questo fascicolo e lo proponiamo con uno sguardo ampio e una pluralità di voci. Il lettore trova infatti nella rubrica “L’ideario” analisi critiche sulla storia dello stato sociale, sugli effetti nocivi delle politiche neoliberiste e sugli errori commessi in tema di politiche previdenziali. Ospitiamo anche un articolo del direttore dell’IPCT che, se da un lato presenta le difficoltà della cassa cantonale, dall’altro riconosce le ragioni di chi si oppone alla riduzione del tasso di conversione. “A titolo personale – osserva l’autore – ritengo che si debba puntare a un obbiettivo di rendita non al di sotto di quello attuale, tanto più che già adesso […] nel confronto con altre casse pensioni paragonabili, le prestazioni che offre l’IPCT sono a malapena in media, se non già addirittura al di sotto”.

Pubblichiamo poi testimonianze di chi sta subendo scelte sbagliate e ingiuste. Inutile ribadire che nella scuola una lunga sequela di tagli, deduzioni salariali, blocco di scatti, contributi di solidarietà, accompagnati da un progressivo aumento del carico di lavoro sta determinando un preoccupante calo dell’attrattiva professionale. Reperire docenti m otivati e b en f ormati è o rmai un problema nazionale e le misure d’emergenza che si adottano oggi si ripercuoteranno sicuramente sulla qualità dell’insegnamento.

Concludiamo l’editoriale con un pensiero per Aldo Zanetti-Streccia scomparso lo scorso 5 ottobre. Aldo fu il primo redattore responsabile di Verifiche, quando nell’ottobre 1969 la rivista vide la luce come organo dell’Associazione cantonale dei docenti socialisti, che esprimeva gli ideali e le esigenze di rinnovamento dei giovani docenti che avevano conosciuto i moti studenteschi del ’68. Condivise la redazione con Remo Margnetti, che assunse la funzione di amministratore. Nel primo editoriale il gruppo redazionale esprimeva l’auspicio che la rivista fosse innanzitutto “strumento di lavoro dell’associazione e più in generale dei docenti e studenti progressisti”. Erano anni in cui molti guardavano alla scuola come motore privilegiato per rinnovare l’intera società, e in essa si riponevano le speranze di emancipazione e di democratizzazione. Ideali che mantengono ancora un forte carica civile e culturale.

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