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Verifiche N.3, 2023 - Pensieri sparsi di inizio anno scolastico - Editoriale

È un fascicolo tematico quello che presentiamo ai nostri lettori, centrato sulla formazione iniziale e continua dei do-centi, tema delicato, su cui Verifiche si è spesso e a più riprese chinata.

«Pensieri sparsi di inizio anno scolastico»

L’inizio dell’anno è stato monopolizzato in modo desolante e imbarazzante dalla questione dell’Agenda scolastica. Si possono senz’altro ringraziare tutti coloro che hanno gridato allo scandalo e hanno individuato in quello strumento didattico una sorta di grimaldello per indottrinare le giovani menti con presunte teorie del gender, messo a punto dal DECS, con la complicità, è bene ricordarlo, del DSS. Scivolando sul terreno della polemica sono riusciti in realtà ad accendere i riflettori su un tema delicato, che avrebbe- ro invece volentieri censurato. Hanno invocato un pudico silenzio per tutelare i giovani scolari, ottenendo l’effetto contrario: quanti di loro, una volta avuto in mano il famigerato diario, si sono subito fiondati a consultare le due paginette in- criminate?

Non è nostra intenzione aggiungere altro fragore a questo assordante inizio di anno scolastico. Ci limitiamo a interro- garci su come la sicumera e il piglio arro- gante che hanno caratterizzato molte pubbliche affermazioni siano inversamente proporzionali a un’autentica cono- scenza degli argomenti o a all’autorevolezza suffragata da solide basi “scientifiche”. E ancora più preoccupante è il fatto che in questo convulso confronto pochi si sono dati la pena di interpellare gli addetti ai lavori, dando voce a chi lavora sul campo come i docenti, i didatti, gli specialisti. Anzi, un municipale luga- nese ha dichiarato, non è dato sapere con quali motivazioni, l’incompetenza dei docenti per parlare dell’identità di genere. Delegittimare esperti, consulenti e professionisti è una inquietante tendenza dei nostri tempi, un fenomeno che si verifica sempre più spesso.

Da tempo assistiamo all’erosione del pre- stigio professionale degli insegnanti. Ne è un inquietante segnale la mancanza, particolarmente acuta in diversi cantoni o per alcune materie, di professionisti validi e ben formati. L’attrattiva è in forte calo, il mestiere si fa sempre più com- plesso e gli insegnanti si sentono spesso soli e abbandonati, sommersi da un carico di incombenze e pretese sempre più gravoso. La vertenza sulle pensioni conferma tale impressione e va ricordato che questo è l’ultimo atto di una lunga sequela di risparmi, aggravi e contrazioni salariali. Per fronteggiare le legittime rivendicazioni degli statali c’è chi non lesi- na a impugnare i triti (ma efficaci) richiami ai privilegi e all’inefficienza di questa categoria di lavoratori o alle tante vacanze e poche ore settimanali dei docenti. E, sebbene un’intesa sembri essere raggiunta per scongiurare i draconiani de- curtamenti delle prestazioni pensionistiche, le destre agitano la minaccia del referendum e del voto popolare. Immaginiamo quali argomenti populisti si evocheranno per far breccia nei votanti.

In questo fascicolo la redazione propo- ne un approfondimento sulla formazione iniziale e continua dei docenti a dieci anni dall’entrata in vigore della relativa legge. Si sono accolti sia testi teorici, sia testimonianze provenienti dal mondo della scuola, sia resoconti di realtà presenti in altri cantoni. Anche questo tema offre spunti per ragionare sul prestigio professionale degli inse- gnanti. Durante la consultazione della legge, ci furono reazioni da parte di chi individuava nelle normative proposte l’esigenza dell’autorità dipartimentale di controllare e quantificare più che di garantire o agevolare l’esercizio di un diritto professionale e culturale importante. Gli insegnanti infatti devono cer- tificare attraverso un rendiconto con cadenza quadriennale di aver frequen- tato un quantitativo minimo di corsi. Un approccio contabile sbilanciato verso la misurazione, l’obbligo e il controllo, che considera poco o per nulla l’aggiornamento volontario, personale, lo studio, elementi connaturati alla pro- fessionalità del docente. Insomma, si fatica ancora a liberarsi dal cattivo pen- siero che gli insegnanti debbano anche in questo campo essere messi sotto tutela e disciplinati.

Nel fascicolo ospitiamo la testimonianza di due colleghe che si sono immerse nella magica atmosfera dei festival let- terari organizzati nella vicina Penisola, occasioni formative di ampio respiro. Peccato però che limitazioni e burocra- zia ne condizionino la partecipazione: si autorizzano con fatica e si ha l’impres- sione che prevalga la dissuasione più che l’agevolazione. Meglio orientare verso le proposte formative brevi, istituzionali e confezionate in casa? Forse anche quantificabili più facilmente?

 

Copertina

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Verifiche N.3, 2023 - Questioni di formazione e d’identità

Nel 2011, la nostra rivista si è occupata del DFA, con un numero speciale di approfondimento. È trascorso più di un decennio da allora, quindi torniamo a occuparci di un tema cruciale quale quello della formazione del docente e della sua identità professionale, così come viene offerta e gestita dal Dipartimento di Formazione e Apprendimento di Locarno.

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